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Autore La nascita del sonoro
ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 17-11-2003 01:25  
Il cinema parla e non solo....

La nascita del sonoro è dovuta ad un insieme di fenomeni confluiti in questa svolta che può definirsi capitale per il cinema e che portò non poco scompiglio fra i teorici, i cineasti e il pubblico stesso.
Fino al 1927 (data in cui uscì, in America, il primo film sonoro: "Il cantante di Jazz") le immagini, durante le proiezioni, erano accompagnate da musica suonata dal vivo, di solito eseguita da un pianista o, nelle sale più prestigiose, da vere e proprie orchestre; talvolta, un narratore "spiegava" la trama del film durante la proiezione (sopratutto in Giappone dove questa figura acquistò un ruolo rilevante).
Alcuni inventori si adoperarono per associare in un primo momento gli effetti sonori ai filmati e, successivamente, le voci ai personaggi.
I primi esperimenti erano volti a creare una particolare pellicola che contenesse una "striscia audio" accanto ai fotogrammi. La lotta tra le varie società che sperimentavano questo tipo di tecnologie fu acerrima, perchè era necessario trovare uno standar unico per la maggior parte dei paesi del mondo. Tutto ciò avrebbe infatti comportato una serie di cambiamenti tencnici e la conseguente riorganizzazione del lavoro, degli spazi (dalla piccola sala parrocchiale di provincia, alle grandi sale cittadine) e dei mezzi (per quanto riguarda la distribuzione e soprattutto un nuovo modo di girare i film, con nuove attrezzature, nuovi tipi di sceneggiature, nuove tipologie di attori).

Dopo una lunga serie di diatribe legali e la scelta di tecniche standard di sonorizzazione, cominciarono i dibattiti di stampo teorico ed etico sulle possibili conseguenze della morte del cinema muto.
Alla fine degli anni ‘20 il linguaggio cinematografico aveva raggiunto la maturità; la fluidità delle immagini, i raccordi che legano le inquadrature, l'uso diegetico dei vari piani, erano stati messi a punto dai cineasti e le basi del linguaggio cinematografico classico erano state poste.
Durante i primi tempi la tecnologia era rudimentale e non permetteva il missaggio di immagini e suoni, ma tutto veniva registrato in presa diretta.
Le nuove macchine da presa (MdP) erano pesanti e ingombranti, ed emettevano un tremendo ronzio. Per evitare che questo fosse registrato insieme agli altri suoni, le MdP venivano poste dentro grandi cabine insonorizzate, che però impedivano i movimenti di macchina (carrelli, panoramiche, ecc.) che fino a quel momento avevano caratterizzato il cinema, facendolo assurgere a nuova arte.
All'inizio i film erano solo parzialmente sonori, vi si poteva trovare della musica, o spezzoni cantati direttamente dagli attori (come ne "il cantante di jazz"), ma ben presto si arrivò a riprendere le scene dialogate da un punto di vista fisso, i risultati furono scene monotone e verbose. Alcuni cineasti ricorrevano a trucchi ed espedienti di varia natura, come ad esempio l'uso della cinepresa multipla, tecnica che consisteva nel riprendere una stessa scena, in cui c'era un dialogo,mediante l’utilizzo di più cineprese fisse,in modo da poter attuare il montaggio della pellicola senza dover tagliare parti di dialogo o musiche e ovviare al difetto della staticità scene. Tuttavia il problema era da considerarsi risolto solo in parte,alcuni critici e teorici a questo punto cominciarono a parlare di vera e propria morte del cinema, che da pura arte visiva era degenerato a mera rappresentazione di drammi teatrali, le peculiarità del cinema venivano ora assoggettate alle regole delle altre arti,sopratutto della letteratura. Molti furono i dibattiti relativi a questo argomento e molti furono coloro che profetizzarono il definitivo estinguersi dell’arte cinematografica, ma così non fu...
In realtà ci furono posizioni molto nette e differenti: chi era entusiasta della nuova veste del cinema e vedeva in esso una forma d’arte finalmente completa(come riproduzione del reale); chi osteggiava assolutamente l'avvento del sonoro, trovando sminuiti i significati e le peculiarità che fino a quel momento erano state proprie del linguaggio cinematografico; chi, infine, era contrario solo ed esclusivamente al cinema per così dire "parlato", quindi realizzato con dialoghi finalizzati al raconto di una storia (come Ejenstein, che vedeva nel cinema un'arte per far riflettere e svegliare le menti e concepiva quindi il sonoro solo come mezzo per perseguire questo scopo).

In seguito, grazie allo sviluppo della tecnica, si riuscirono ad avere macchine da presa leggere e silenziose, microfoni più sensibili e, successivamente, la possibilità di missare i vari suoni e aggiungerli successivamente, doppiare i film in varie lingue e ritornare quindi alla grandiosità stilistica del periodo migliore del cinema muto.
Lo sviluppo del sonoro determinerà una serie di rilevanti cambiamenti, tra cui la nascita di nuovi generi cinematografici prima inconcepibili, come il musical, e gli attori, che prima erano solamente maschere mute, cominceranno a recitare proprio "come al teatro".
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 18-11-2003 13:16  
Ilaria ho letto sopra.
ma vedo che nessuno risponde....l'argomento non e' dei piu' confacenti per me. posso solo dire che la fine del muto e' stato ritenuto la fine del cinema. un attore del muto "parlava" con gli occhi, con la mimica facciale...il sonoro e' stato demonizzato.
a torto. perche' chi valeva e' rimasto a galla, Chaplin per primo.
certo deve essere stato un grosso "trauma".
ma d'altra parte , venendo a momenti piu' recenti, anche per Rossellini il cinema era gia' morto negli anni 60.
ed in effetti si puo' dire che il cinema continua a morire ed a risorgere dalle sue ceneri. come uno zombie...tanto per citare un termine horror che e' il mio pane.


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meglio essere l'ultimo dei primi o il primo degli ultimi?


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bluto75

Reg.: 09 Nov 2003
Messaggi: 116
Da: Catania (CT)
Inviato: 30-04-2004 10:53  
Compimenti ad Ilaria per l'accurata disamina sulla nascita del sonoro.
Mi piacerebbe approfondire il discorso, soprattutto in merito alla evoluzione tecnico stilistica nel cinema italiano. Ho diversi libri che trattano l'argomento dal punto di vista storico, ma nessuno che scenda nel dettaglio dell'evoluzione tecnica.
Mi puoi consigliare qualcosa?

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 20-08-2004 14:49  
IL SONORO COME MORTE DEL CINEMA

Molte autorevoli persone, tra cui Alfred Hitchcock, definì il sonoro come la morte del Cinema, che non dimentichiamocelo, è soprattutto "Arte di immagini in movimento", quindi il comunicare il tutto con le immagini, gli sguardi degli attori, e non con le parole ed i dialoghi, che è invece teatro. Secondo Hitchcock, il vero cineasta che faceva CINEMA, era colui che comunicava con un'immagine, uno sguardo, un'inquadratura più di quanto facessero 1000 parole di un dialogo, in effetti il Maestro Hitchcock, nei suoi film, non dava molta importanza ai dialoghi, e cercava sempre di metterli in seconda posizione, per mettere in risalto e comunicare soprattutto con le immagini. Un esempio che ne ha tratto Truffaut è questo (sintetizzato): la telecamera è puntato verso il signor Y, che racconta a delle persone della sua vacanza trascorso in Scozia con la moglie. Seguendo il suo volto, in realtà, si nota che sta osservando appassionatamente le gambe della signora Z. Conclusione, l'essenza della scena non è il dialogo riguardo la vacanza, ma il fatto che il signor X guarda con particolare interesse le gambe della signora Z, ovvero le immagini e gli sguardi degli attori hanno superato le parole ed i dialoghi. Se oggi, 2004, si tornasse improvvisamente all'epoca del muto, quindi del cinema come "Arte di immagini in movimento", molti registi affermati dovrebbero cambiare mestiere. Oggi quindi, non assistiamo a cinema nel vero senso del termine artistico, ma a qualcosa che si avvicina molto di più al teatro, una specie di teatro "rinforzato"
_________________
eh?

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FabryDivx
ex "ometto"

Reg.: 27 Apr 2003
Messaggi: 1788
Da: Palermo (PA)
Inviato: 20-08-2004 15:52  
La morte del cinema , nel passaggio al sonoro si muto il rapporto con il publico , con l'introduzioni di dialoghi che completavano le immagini in movimente , di fati Rossellini disse " Il montaggio adesso è di minore importanza, prima nel muto , era importante perchè le immagini erano a parlare " .Di fatti il sonoro porto ad un nuovo approccio al cinema .
Devo cominque dare ragione a Rossellini , col sonoro si creo una nuova era del cinema , un era composta oltre che dalle "immagini in movimento" anche dal sonoro.
Nei nostri giorni si è molto evoluto cosi anche il sonoro , pensanddo alle nuove tecnologie come Dolby Digital e alle tecniche digitali.
_________________
""Solo chi teme di non essere mai citato evita di citare" S. M. Ejzenstejn"

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 20-08-2004 17:57  
come dice carbonkid, il modo di fare cinema oggi è assolutamente differente.
l'avvento del sonoro portò un' ulteriore stratificazione dei linguaggi e le discipline del cinema, che è summa di molte arti, riviste e fuse per darne un'altra ancora.
oggi in moltissimi film il parlare per immagini è assolutamente dimenticato, di questi tempi i film sono per lo più racconto di una storia, tramite dialoghi, tralasciando le peculiarità e la pluralità del Cinema.
per questo motivo oggi, parlare di capolavori e di geni è estremamente difficile e delicato!

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alex82

Reg.: 19 Giu 2004
Messaggi: 1068
Da: Volpago del Montello (TV)
Inviato: 20-08-2004 18:16  
quote:
In data 2004-08-20 14:49, CarbonKid scrive:
IL SONORO COME MORTE DEL CINEMA

Molte autorevoli persone, tra cui Alfred Hitchcock, definì il sonoro come la morte del Cinema, che non dimentichiamocelo, è soprattutto "Arte di immagini in movimento", quindi il comunicare il tutto con le immagini, gli sguardi degli attori, e non con le parole ed i dialoghi, che è invece teatro. Secondo Hitchcock, il vero cineasta che faceva CINEMA, era colui che comunicava con un'immagine, uno sguardo, un'inquadratura più di quanto facessero 1000 parole di un dialogo, in effetti il Maestro Hitchcock, nei suoi film, non dava molta importanza ai dialoghi, e cercava sempre di metterli in seconda posizione, per mettere in risalto e comunicare soprattutto con le immagini. Un esempio che ne ha tratto Truffaut è questo (sintetizzato): la telecamera è puntato verso il signor Y, che racconta a delle persone della sua vacanza trascorso in Scozia con la moglie. Seguendo il suo volto, in realtà, si nota che sta osservando appassionatamente le gambe della signora Z. Conclusione, l'essenza della scena non è il dialogo riguardo la vacanza, ma il fatto che il signor X guarda con particolare interesse le gambe della signora Z, ovvero le immagini e gli sguardi degli attori hanno superato le parole ed i dialoghi. Se oggi, 2004, si tornasse improvvisamente all'epoca del muto, quindi del cinema come "Arte di immagini in movimento", molti registi affermati dovrebbero cambiare mestiere. Oggi quindi, non assistiamo a cinema nel vero senso del termine artistico, ma a qualcosa che si avvicina molto di più al teatro, una specie di teatro "rinforzato"




Già. Il maestro sosteneva infatti che l'introduzione del sonoro fu una sorta di cesura a quella fondamentale ricerca della perfezione, a quella che lui chiamava tecnica del cinema puro. E' interessante notare come Hitchcock non deplori il parlato in sè, ma il parlato che viene a sovrapporsi con la naturale funzione dell'immagine, cioè quella di raccontare ciò che si vede. Per questo motivo c'è una sorta di decentramento, in ogni sua opera, della parola-testo a favore della parola-suono, non sono importanti nè l'intelligibilità delle parole, nè il loro significato, ma l'effetto che producono nello spettatore, se dette in un certo modo (tempi, vuoti, gesti) e se accostate con altri stimoli sensoriali visivi. Quest'uomo fu abilissimo a smontare e rimontare daccapo la tradizionale intergrità immagine-dialogo e il suo modo concepire ed utilizzare il sonoro fu fuor di dubbio unico. Un esempio su mille la scena di Psyco in cui Marion guardando fuori dalla finestra del Motel sente la voce alterata della madre di Norman..
_________________
"Poi improvvisamente ogni cosa fu in tutto e per tutto simile al jazz [...] vidi Japhy che scendeva la montagna con immensi balzi di sei metri [...] e in quel baleno mi resi conto che è impossibile cadere giù da una montagna idiota che non sei altro!"

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misaki84

Reg.: 29 Lug 2003
Messaggi: 2189
Da: Montecchio Maggiore (VI)
Inviato: 20-08-2004 21:43  
Tanto per animare questo interessantissimo (quanto difficlimente esauribile da non esperti) dibattito, ricordo come la 'retorica' delle 'immagini in movimento' ebbe un suo alter ego nelle parole di Pirandello che già riportai qui e che ripropongo.

Il GRANDISSIMO autore siciliano ebbe un atteggiamento ambivalente verso la settima arte.Inizialmente fu molto critico: secondo lui il cinema rappresentava una riproduzione morta di immagini, una rappresentazione meccanica dell'opera d'arte.Cosa gravissima per Pirandello, basti pensare alla sua concezione di vita come movimento e della tecnologia come alienazione: "la vita ingoiata dalle macchine [...] questa vita,che non è più vita" (a proposito leggere 'Quaderni di Serafino Gubbio operatore').
Questo fino al 1929 quando Pirandello scrive che il cinema non doveva 'gareggiare' con il teatro (immagini morte contro immagini vive): "Per questa via la perfezione non potrà condurre il cinematografo ad abolire il teatro, ma se mai ad abolire sé stesso"; ma doveva trovare un'altra strada ovvero la cinomelografia :il linguaggio visibile della musica ( e qui è difficile stabilire se gli accompagnamenti dal vivo del cinema muto si possano equiparare ad un linguaggio visibile della musica).A questo proposito le sue bellissime righe: "Gli occhi che vedono, l'orecchio che ascolta, e il cuore che sente tutta la bellezza e la varietà dei sentimenti che i suoni esprimono, rappresenta nelle immagini quel che quei sentimenti suscitano ed evocano".





In ogni caso, Elephant mi sembra uno di quei film che, dell'arte dell'immagine, abbia tentato di fare rivoluzione.

[ Questo messaggio è stato modificato da: misaki84 il 20-08-2004 alle 21:45 ]

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 21-08-2004 14:04  
posso chiedere che cosa si deve postare?
un opinione sull'avvento del sonoro o la storia del sonoro?....non capisco!
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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FabryDivx
ex "ometto"

Reg.: 27 Apr 2003
Messaggi: 1788
Da: Palermo (PA)
Inviato: 21-08-2004 14:06  
quote:
In data 2004-08-21 14:04, oronzocana scrive:
posso chiedere che cosa si deve postare?
un opinione sull'avvento del sonoro o la storia del sonoro?....non capisco!




Penso che sia chiaro , si parla della nascita del sonoro !!
e relativi confronti col muto
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 21-08-2004 14:28  
quote:
In data 2004-08-21 14:04, oronzocana scrive:
posso chiedere che cosa si deve postare?
un opinione sull'avvento del sonoro o la storia del sonoro?....non capisco!



questo topic fa parte di un progettino per avere una storia del cinema di film up per gli utenti che volessero saperne di più,i pochi altri "paragrafetti" postati li trovi nella sezione apposita in archivio... è un modo in più per tutti noi per confrontarsi e imparare qualcosa di diverso sul cinema
puoi postare quello che vuoi, approfondimenti, domande, opinioni ecc ecc oppure anche niente

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[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 21-08-2004 alle 14:32 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 21-08-2004 14:47  
hitchcock è uno dei registi che è sopravvissuto senza colpo ferire all'avvento del sonoro ed ha saputo sfruttarlo per ottenere ciò che voleva nei suoi film.
ci sono stati vari esperimenti sul suono molto interessanti nonchè godibili, per esempio i film di lang sul dottor mabuse in versione francese e tedesca da non scambiare con quello successivo di parecchi anni. in questo film c'è un particolare uso del suono fuori campo e una sperimentazione degli effetti che può produrre anche nella narrazione.
chaplin fu uno dei più acerrimini nemici del sonoro, cercò di girare film muti anche quando ormai i film "parlati" erano una normalità, ma le esigenze di mercato e i gusti del pubblico, sempre in cerca di novità e di essere stupito (mi ricorda qualcosa dei giorni nostri no?), gli impedirono di distribuire questi film e dovette adattarsi a malincuore.
in realtà si può dire che ogni novità se usata in maniera equa e con capacità non può che arricchire il cinema e non solo snaturarlo della concezione primitiva, perchè in fondo è fatto da uomini e quanto più valgono questi uomini (parlo di livello per lo più artistico) tanto più varranno le loro opere.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: ilaria78 il 21-08-2004 alle 14:50 ]

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 21-08-2004 14:58  
entro in punta di piedi in questo topic silenzioso...

guardare un film muto è un'esperienza molto diversa da guardare un film moderno - basato in gran parte sui dialoghi, quando non sugli effetti sonori e la musica - perché ti obbliga a concentrare tutta la tua attenzione sull'immagine, a captare i messaggi forniti da ogni singola espressione dell'attore, da ogni movimento del suo corpo.
a questo proposito una performance che mi ha davvero impressionata è stata quella di Brigitte Helm in Metropolis.
Il modo in cui esprime la paura di essere braccata dal pazzo scienziato che la vuole come simulacro della robotrix ha dell'incredibile. capace di rattrappire il proprio corpo, di accartocciarlo come un foglio di carta per trasmettere senza le urla e i singhiozzi il terrore allo stato più puro.
quanta sapienza ci voleva nel dosare gli elementi della recitazione per riuscire a trasmettere la giusta intensità del sentimento senza rischiare di sforare nel ridicolo o nel paradossale...
probabilmente allo spettatore odierno molte espressioni sembreranno esageratamente drammatiche o fuori luogo, eppure esprimono spesso con immediatezza sentimenti e sensazioni che altrimenti potrebbero risultare celate e compromettere la comprensione della storia.
un film muto racconta sempre qualcosa in più. è come se, spogliata della parola, l'immagine acquisisse una nuova forma, più diretta e incisiva.


_________________
Here am I floating
round my tin can
Far above the Moon
Planet Earth is blue
And there's nothing I can do

[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 21-08-2004 alle 15:03 ]

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 22-08-2004 02:59  
Devo dire che vedere un film muto è un'esperienza che consiglio a tutti..

Ho avuto la fortuna, quest'inverno, di vedere il Nosferatu di Murnau accompagnato musicalmente da tre muscicisti, e devo dire che le sensazioni trasmesse sono del tutto differenti..
Davvero, provate se potete..

Film muto e sonoro: credo che ormai sia un elemento imprescindibile dei film, ma anche che, effettivamente, l'avvento del sonoro ha rappresentato un impoverimento delle invenzioni registiche..

Mi spiego meglio: qualcuno prima ha citato Hitchcock, riportando le sue acute osservazioni..
Oltre alla scena di Psyco, si potrebbeportare ad esempio la scena iniziale de la finestra sul cortile: come descrivere un personaggio solo facendo una panoramica della stanza senza usare una riga di dialogo..
Pensiamo anche al famoso bicchiere di latte de Il Sospetto: Hitch buttò un lampadina nel bicchiere per permettere di risaltare nella scena..

orbene, con l'avvento del sonoro questo tipo di sintesi espressiva, che Hitch usava anche nei film sonori, si è dissolta: che bisogno c'è di scervellarsi su come riassumere tanto in una inquadratura, quando posso mettere qualche minuto di dialogo per spiegare tutto?

Questo è uno dei motivi per cui al giorno d'oggi ci sia gente di ogni tipo dietrola macchina da presa..


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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 22-08-2004 15:45  
quote:
In data 2004-08-22 02:59, Hiyuga scrive:

orbene, con l'avvento del sonoro questo tipo di sintesi espressiva, che Hitch usava anche nei film sonori, si è dissolta: che bisogno c'è di scervellarsi su come riassumere tanto in una inquadratura, quando posso mettere qualche minuto di dialogo per spiegare tutto?

Questo è uno dei motivi per cui al giorno d'oggi ci sia gente di ogni tipo dietrola macchina da presa..




questa mi sembra un po' una banalizzazione, e ora andrò anche fuori topic, hitchcock è un genio a prescindere e difficilmente lo si può eguagliare, non c'è nulla che tenga, sonoro o muto che sia il suo film... l'impegarsi per cercare delle idee innovative è un modo di fare cinema che va al di là della nascita del cinema sonoro, è una peculiarità dell'autore, era tipico di griffith o murnau, ma lo possiamo ritrovare in renoir, bava ecc ecc fino ai giorni nostri.
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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